Le Opere
Dal 1997 ad oggi il contributo della gente, l’intervento di alcuni benefattori e gli sforzi dei componenti del comitato per i festeggiamenti insieme a tante persone che a vario titolo collaborano, hanno reso possibile il finanziamento e la realizzazione delle seguenti opere: 1997 un nuovo impianto audio in chiesa, 1998 la pubblicazione del libro “il Complesso Monumentale di San Francesco a Folloni in Montella” di Franco Strazzullo, 1999 l’impianto elettrico e nuova illuminazione della chiesa; l’acquisto di alcuni pastori di manifattura napoletana per la ricostruzione del tradizionale presepe del convento, 2000 il reliquiario del sacco di san Francesco ed il restauro della Cappella che lo custodisce, 2001 la scenografia del nuovo presepe e l’acquisto di altri pastori; il rimontaggio dell’arco dell’Ospizio in memoria di P. Silvio, 2002 l’allestimento della zona presbiterale con l’altare maggiore e l’ambone; il parcheggio adiacente alla Chiesa; la lampada dei Comuni, 2003 l’ultimazione dei lavori della zona presbiterale con la sede, la credenza e la pedana, 2004 finanziamento degli scavi archeologici per riportare alla luce la chiesa antica, 2005 ristrutturazione del campanile cinquecentesco, 2006 massetto nel parcheggio.
Anno dopo anno sono state finanziate e realizzate opere sempre più impegnative e costose. Questo grazie alla crescente generosità dei vostri contributi e grazie all’entusiasmo di alcuni benemeriti benefattori. Alcune opere per ottenere i necessari permessi sono state talvolta lente nella loro realizzazione ma questo ha amplificato la gioia quando le abbiamo viste concluse, come l’inaugurazione del restauro del Campanile nel luglio scorso.
Anche gli emigrati hanno collaborato, sia come singoli che come Associazioni, dagli Stati Uniti e dalla Svizzera. L’Associazione ALMES, l’Associazione Regione Campania e il Club Holy Saviour hanno organizzato delle raccolte di fondi per contribuire a Francesco d’incanto con cui abbiamo riparato le campane e per il restauro di quadri. Un particolare ricordo per il compianto Sa[ Gambone che con sua moglie Sue ha organizzato delle cene di beneficenza che hanno permesso la realizzazione di altre opere, tra cui l’acquisto di un terreno per la costruzione del parcheggio e il rilievo architettonico del convento.
Durante la visita negli USA nel novembre 2001 è stato istituito un gemellaggio con la Parrocchia di St. Francis a Norristown dove è stato portato un frammento del sacco di san Francesco.
“il convento “un porto di mare” perché in convento durante tutto l’anno attracca una moltitudine di persone ognuna con un carico di domande, paure, certezze, curiosità.” cit. P. Agnello
Il contributo e i benefattori
La vostra generosità ha reso possibile La vita e La crescita della festa.
Grazie al vostro contributo sono state realizzate moLte opere, e questo Book è stato pensato soprattutto per ringraziarvi. L’elenco di quanto realizzato e tutti gli aspetti Legati alla manifestazione che vi sono contenuti non sono un elogio ai, lavoro di questi dieci anni, bensì una prova concreta di quello che avete contribuito a dare al convento, un Luogo che appartiene a tutti. Noi, del resto, abbiamo investito La vostra generosità. Dice il Maestro quando avete fatto tutto dite: siamo servi, e nulla più.
IL segno poi della Provvidenza nette opere che abbiamo realizzato grazie a Francesco d’incanto è Lo spazio di Dio, La sigla finale in calce: firmato DIO. La presenza improvvisa e inaspettata di chi ha colmato gli ammanchi è stato un appuntamento ricorrente. Un sentito grazie a particolari benefattori che hanno largheggiato in generosità. IL bene-fatto di questi amici, per conto di Dio e in nome di san Francesco, ha riempito la misura e coperto La distanza al traguardo della fatica di chi ha teso la mano per chiedere, e della possibilità di chi l’ha aperta per dare. Di chi ha Lavorato con sudore, acino per acino, e di chi ha offerto, prendendo talvolta dal, necessario, come L’obolo della vedova nel tempio. Così che di ogni opera in Dio fosse il principio e anche il compimento, la speranza di raggiungere un intento e la gioia di vederlo realizzato. Per tutti Dio sia anche La ricompensa. Grazie.
Le Mostre
Fin dall’inizio le mostre hanno arricchito la festa dando la possibilità di valorizzare la splendida cornice del chiostro e gli ambienti del Museo adiacente.
Dal 1997 fino al 2003 abbiamo lavorato al progetto “ars laborandi”, una serie di mostre per la promozione dell’artigianato Locale. Però già dal 2000 furono introdotte iniziative che spalancassero Le porte del convento a quei luoghi normalmente non accessibili con due mostre permanenti, il Museo dell’opera e l’appartamento del Principe Umberto di Savoia. Abbiamo inteso così partecipare a tutti le bellezze qui custodite come, ad esempio, durante La mostra dei paramenti sacri, degli antifonari e delle bibbie del XVI sec., l’omaggio al frate questuante fra Alessio Pacifico, la mostra delle pietre di risulta dell’antico edificio (curata e gestita dalL’Archeoclub di Montella), delle miniature di suor Elisabetta Piccini (realizzata dall’IPSIA di MontelLa), la recentissima “Renovare luvat” del 2006 realizzata in collaborazione con la Soprintendenza ai BAPPSAE di Salerno ed Avellino, dove sono state esposte le tele del convento restaurate con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Grande emozione ha suscitato la mostra degli abiti quattrocenteschi appartenuti a Diego Cavaniglia, ritrovati in convento con il corpo del conte, che sono parte di un progetto internazionale di valorizzazione che ha il nome di “Diego CavanigLia L’uomo, il tempo, il territorio”.
Abbiamo ospitato opere che non venivano direttamente dal convento, allestendo una mostra di icone dell’abbazia di S. Maria di Pulsano ed esponendo pezzi provenienti dal museo etnografico della Piana del Dragone. “Piccolo mondo antico” è stata una mostra sulla storia del merletto in Italia curata dalla Dott.sa Lucia Portoghesi. Motto suggestiva La personale di lavori in ferro battuto della ditta “Marena” che per gentile concessione trasportò un Don Chisciotte a cavallo a grandezza naturale posto al centro del chiostro. Ad accompagnarci quasi sempre sono state anche le mostre fotografiche, con le opere di Sapio De Marco e Salvatore De Simone, la Kermesse sul tema “sora Luna e le stelle” curata dall’associazione “24X36” di Avellino.
“Sulle tracce di Yaw Boje” ci ha comunicato l’esperienza vissuta da Giovanni Zivietlo in Ghana, mentre ” Angeli nel deserto” è stata una denuncia sulle condizione dei bambini nella periferia di Lima grazie alle foto di Alessandro lasevoLi. Dal 2004 altre mostre dai temi sociali sono state “lo non discrimino” di Amnesty International, “Campagna OGM” e “Salva o cancella?” di Greenpeace, per finire con “La guerra com’è” di Emergency.