La storia
Impossibile narrare La festa senza ricordare coLii, entrata nel cuore della gente. P. Silvio StoLfi, avi adozione, attribuiva al convento di MonteLla il m Italia una festa civile in onore di san Francesco. Ha trascorso quasi trent’anni nel convento di Folle Allora, come oggi, La festa era una opportunità mostrarsi in tutta La sua bellezza.
La Storia dell’Evento
Ai tempi di P. Silvio la festa era semplice.
In chiesa, L’esecuzione del Cantico delle creati. cantante, giusto che intrattenesse gli spettatori p lo spettacolo pirotecnico. Tutti ricordano ancora quell’artista che, senza giustificazioni né riguar costretto a subire La scarica dette invettive del fo spettacolo nello spettacolo, fuochi d’artificio!
La festa per P. Silvio era il tempo opportuno per res la cui voce chiunque avrebbe potuto ascoltare na voce che avrebbe parlato di affetto e di predil poverello di Assisi aveva infatti Lasciato nei prodigi
un particolare segno del suo affetto e della sua b Durante un’intervista rilasciata in occasione del ordinazione sacerdotale si augurava che la festa Lui, che qualcuno ne raccogliesse il testimone.
E con questo spirito, consapevoli di raccogliere un eredità, abbiamo continuato nel solco già tracciai
Nel 1997 un giovane frate P. Agnello Stola, con la partecipazione entusiasta del guardiano del convento P. Vincenzo Alfieri, propose di formare un comitato composto da Laici vicini ai, Convento che si occupasse, insieme ai religiosi, di organizzare i festeggiamenti in onore di san Francesco.
IL primo comitato era composto da pochissime persone che, fin da subito si dedicarono senza sconti né riserve, per far sì che La festa crescesse e continuasse L’opera di P. Silvio.
IL comitato-festa non fu L’unica novità. Si pensò di destinare parte delle offerte a un’opera che rimanesse nel tempo e, nello spirito di rispettare le volontà di quanti contribuivano, dare possibilità a tutti di partecipare, anche a quelli che mal tolleravano feste che non Lasciassero segni concreti.
Considerate le difficoltà di far fronte alle spese di manutenzione della chiesa e del convento, parte dei contributi della manifestazione cominciarono ad essere utilizzati per interventi che migliorassero i servizi per i fedeli e i pellegrini, di decoro per la chiesa e di restauro.
Con iL passare degli anni, poi, La festa si è arricchita di varie iniziative, che le hanno dato un tono sempre più nuovo e diverso. AlL’inizio concentrata al solo quattro di ottobre, La festa si è estesa a più giorni per permettere a tutti di parteciparvi, di visitare gLi spazi aperti e alLestiti, Le mostre, diversificando momenti di spettacolo per i giovani, le famiglie, i bambini. In una dimensione di gioia e accoglienza abbiamo dato vita a serate semplici ma innovative, che di fatto hanno divertito, affascinato e incuriosito il pubblico.
Tutta questa esperienza ci aveva portato a maturare una svolta che avrebbe dato una fisionomia nuova atta festa: Francesco d’incanto.
“il convento “un porto di mare” perché in convento durante tutto l’anno attracca una moltitudine di persone ognuna con un carico di domande, paure, certezze, curiosità.” cit. P. Agnello
Il nome Francesco d’incanto lo ha inventato la scrittrice Claudia Iandolo, e nacque sotto una buona Stella durante una passeggiata a Montevergine. Presso il Santuario mariano fu trovato anche lo spunto per la prima edizione: humilitade, l’ultima parola del Cantico delle creature. Un nome nuovo per una festa nuova, legata al luogo e al santo certo, ma con un volto rinnovato.
Una manifestazione per riproporre il messaggio del santo di Assisi interpretandolo nella spiritualità, nell’arte, nella cultura e nello spettacolo. Da allora ogni anno un tema diverso, tratto dal Cantico delle creature, ha caratterizzato le sue edizioni (humilitade 2000, et nullo homo ene dignu te mentovare 2001, sora aqua 2002, sora luna e le stelle 2003, frate focu 2004, sora nostra matre terra 2005, frate vento 2006). Il tema ha determinato Le scelte legate ad ogni aspetto della manifestazione, dalla pubblicità, alle mostre, agli eventi, alle scenografie. Le tradizionali luminarie hanno lasciato il posto a un’illuminazione che esaltasse le architetture del complesso conventuale e creasse un’atmosfera più adatta all’incontro tra le persone. Importante anche la scelta di pubblicare due depliants per comunicare a tutti, oltre il programma dei festeggiamenti, un messaggio di san Francesco, le foto di quanto fatto e illustrare l’opera da realizzare. Il logo Francesco d’incanto lo hanno realizzato due amici di un importante studio grafico di Avellino così pure l’impostazione pubblicitaria seguente si è arricchita di una veste grafica professionale. Le diverse campagne pubblicitarie hanno avuto come sponsor: Progress, la Provincia di Avellino, la Comunità Montana Terminio-Cervialto, Poligrafiche Ruggiero e Acca Software. Un eccezionale contributo per gli spettacoli è venuto da amici provenienti da diverse città italiane che ogni anno attendono questo evento per vivere questi giorni con noi, lavorando e mettendo a disposizione gratuitamente la loro professionalità, senza contare tutto il lavoro organizzativo fatto a distanza.
Gli eventi
Francesco d’incanto ha visto nascere al suo interno due significativi eventi per il Territorio che in questi anni sono cresciuti insieme alla manifestazione. Il primo, “Senza Confini”, è la marcia delta fratellanza e della pace che si rinnova da sette anni con la partecipazione dei sindaci e dei cittadini dei sei Comuni dell’Alta Valle del Calore. Partendo dai propri Comuni questi cortei si incontrano davanti al Convento per accendere una lampada, la cui fiamma arderà per l’intero anno davanti a san Francesco. L’olio per alimentarla viene offerto ogni anno da un Comune diverso. A questo gesto eminentemente simbolico è legato un gesto concreto di solidarietà, giacché il contributo dei Comuni, travalicando i confini, va devoluto per sostenere dei progetti in altri Paesi, come ad esempio un anno è stato devoluto per un campo profughi a Gerico, un altro anno ai bambini della periferia di Lima, ancora a un missionario in Rwanda. Il secondo evento, “La fiaccola di Assisi”, è una marcia per la pace che viene organizzata dall’Associazione Podistica Montellese. Un gruppo di atleti percorre di corsa i 400 Km che separano Montella da Assisi portando una fiaccola accesa sulla tomba del santo. L’arrivo di questa fiammella al convento è sempre molto suggestivo, considerato lo sforzo cui si sottopongono questi giovani amici che corrono per la pace.
Altri eventi hanno caratterizzato la manifestazione come [e inaugurazioni del portale dell’Ospizio eretto all’ingresso del convento in onore di P. Silvio e del parcheggio antistante il convento. Anche la presenza di particolari ospiti sono stati un evento, come quella del Maestro Giovanni Spinello che ha incontrato i bambini durante una iniziativa artistico culturale dal nome “l’angelo biondo” o il monaco buddista del Tibet-Serrah Maestro Lungrig, che ha eseguito durante la manifestazione un mandala, un’opera di alto valore artistico e spirituale realizzato con sabbie colorate e tantissima pazienza oltre che maestria. Momenti culturali quali presentazioni di libri o particolari passeggiate tra le stelle con l’ausilio di telescopi e computers messi a disposizione del gruppo astrofili di Montetta. Tavole rotonde con tematiche legate ai Territorio, alla viabilità, all’acqua, alla pace.
Uno straordinario evento che rimarrà nella storia del convento è stato senz’altro il riconoscimento del titolo di Santuario francescano alla nostra chiesa, nato dalla liberalità dell’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia S. E. Mons. Salvatore Nunnari che ha firmato anche il decreto che proclama san Francesco d’Assisi particolare Patrono dell’Alta Valle del Calore.